SoloTablet-2012: a leap year full of silent transformations

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I temi e gli argomenti trattati su SoloTablet sono prevalentemente tecnologici. Facile quindi aspettarsi delle riflessioni, sul futuro che ci aspetta, legate ai nuovi tablet e alle nuove tecnologie emergenti.


Difficile però separare previsioni, visioni e aspettative tecnologiche da quelle personali, professionali e aziendali legate al periodo di crisi che stiamo vivendo. Un periodo che condiziona pesantemente le nostre scelte, i nostri comportamenti, le nostre abitudini, il nostro modo di pensare, in sintesi tutta la nostra vita.


Il 2011 era iniziato con grandi speranze e con la percezione che la situazione del mercato del lavoro stesse migliorando. Avvicinadoci alla conlcusione dell'anno possiamo tutti concordare che il 2011 è stato invece per gli operatori di mercato ma anche per i consumatori un altro anno molto difficile che non ha fornito alcuna reale opportunità di crescita, come evidenziato da tempo da molti indicatori di mercato.


L'anno è stato particolarmente pesante per il mercato ICT che ha segnato perdite costanti su tutti i fronti, con l'unica eccezione dei tablet. Molte aziende italiane hanno affrontato la situazione di crisi tagliando personale, chiudendo o ristrutturando. In quasi tutte le aziende prevale la percezione di non disporre a livello organizzativo delle professionalità e delle competenze che servirebbero per affrontare il mercato degli anni a venire. Tutto ciò provoca una visione pessimistica prevalente sulle prospettive del 2012 proprio mentre dovrebbe affermarsi una propensione al cambiamento per dare forma al nuovo che ancora non c'è eppure è già in tras-formazione.


La realtà è già piena di segnali e fenomeni che sembrano incoraggiore maggiore confidenza, suggerire maggiore disponibilità al nuovo e al cambiamento e  favorire nuovi investimenti e una rinnovata propensione al rischio. Questi segnali hanno però bisogno di essere trasformati in fenomeni capaci di modificare e incidere nella realtà.


Dice il TAO

Cerca di essere flessibile e rimarrai al centro. Cerca di curvarti e starai diritto. Cerca di essere vuoto e sarai riempito. Cerca di dare e sarai rinnovato. Avendo poco, riceverai molto. Avendo molto, sarai confuso.

La trasformazione richiede l'adozione di nuove strategie e di leader capaci di guidare organizzazioni e aziende verso l'innovazione e il cambiamento. Sembra poca cosa ma per riempire di contenuti il cambiamento è necessario un cambio culturale che non tutti sapranno fare, per mancanza di strumenti, per conservatorismo e pigrizia legata ad abitudini e pratiche consolidate nel tempo, e per età.


Come ha insegnato Francois Jullien ogni cambiamento e trasformazione avviene in modo silenzioso perchè non è qualcosa al di fuori di noi ma che ci vede agiti. Più che la separazione tra il prima e il dopo conta il ritmo , il passaggio, il fatto che a fine primavera è già estate senza che ne percepiamo alcuna transizione.  Il cambiamento è continuazione e modificazione insieme. Non bisogna avere paura del cambiamento perchè la modificazione rompe con la continuità, essendone il contrario, ma al tempo stesso continua  a promuoverla facendola però uscire dal deperimento che la sta minacciando. Per salvare l'esistente è necessario introdurre continue modifiche e sono queste a portarsi appresso l'energia investita nelle cose fatte e a trasformarla in movimento.


" La neve quando fonde è ancora neve?    O non è già acqua? "

Utile a questo proposito la metafora della barca a remi usata dal filosofo francese. La transizione è l'attimo che passa tra l'alzata di remi e il ritorno al remare. La transizione è una interruzione che non impedisce il progredire. I remi sono posizionati in levare ma la barca ha una sua forza resiliente che la spinge a proseguire sullo slancio della remata precedente.


 


Se vogliamo che il 2012 sia per ognuno di noi un anno di cambiamento ed essendo il cambiamento difficile da percepire e silenzioso, dobbiamo rieducare la nostra percezione e la nostra intelligenza per rappresentarsi ogni cambiamento attuato nella sua continuità con l'esistente e il passato. Ma serve soprattutto passare dalla immobilità alla mobilità  e considerare i due elementi come fattori correlati piuttosto che come fasi di transizione e situazioni in movimento.


La transizione che metteremo in moto in questo processo sarà impercettibile, fatta da tante piccole scelte e azioni che faranno ribaltare tranquillamente e progressivamente le situazioni e ci porteranno a qualcosa di diverso senza che ce ne saremo accorti.


" La transizione si integra disintegrando. Ed è per questo che è silenziosa: poichè non suscita resistenza contro di sè, non fa gridare e non suscita alcun rifiuto, non la si avverte progredire" (Francois Jullien).

La situzione complessa che abbiamo di fronte non sopporta rotture e obbliga ad una rivo-evoluzione lenta che invece di creare fratture e contrasti, trovi le vie di minore resistenza per infiltrarsi, farsi strada, ramificarsi e propagarsi a macchia d'olio. Anche nel mondo tecnologico i cambiamenti non sono mai stati radicali ma si sono affermati nel tempo, molte volte silenziosamente, e solo dopo un pò di tempo si sono rivelati nella loro radicalità e capacità di trasformazione. Pensiamo ad Internet e alla sua incubazione decennale, pensiamo ad Apple e a come si è diffusa ed affermata la sua filosofia tecnologica e pensiamo anche ai social networks e ai mondi paralleli di secondlife ( nessuno ne parla più eppure la ricerca e lo sviluppo tecnologico che ha attivato sta scavando e trasformando forse più di prima ).


 


Su cosa dovremmo orientarci quindi per imparare a seguire le trasformazioni silenziose che stanno avvenendo e che condurranno a qualcosa di diverso? Non esistono formule così come non esistono modelli di riferimento.


L'approccio più adeguato prevede che ci si predisponga alla vigilanza e all'osservazione dei fenomeni emergenti, che si impari a leggere le pieghe graduali e continue che prendono le varie situazioni in movimento e in trasformazione mano a mano che esse si svolgono. Dobbiamo osservare con attenzione le nuove configurazioni che emergono, assorbendole perchè sono loro a conferire alle cose in modo discreto un nuovo orientamento e direzione. Dobbiamo essere capaci di districare la confusione delle situazioni in cui ci troviamo con la consapevolezza che "non c'è terreno piatto che non sia seguito da un pendio da scalare ( Yi-jing )". Individuare le difficoltà a venire è un modo per premunirsene. Non vi è mai un brutto momento che sia duraturo se si sa, grazie all'intelligenza, conservare la fiducia. Tutto è in transizione e nell'ombra del negativo e del declino spuntano sempre nuove iniziative e altre forze si riconpongono.


 


Il 2012 non sarà l'ultimo anno della vita terrestre, come preannunciato dalla famosa e 'consumerizzata' profezia Maya. Sarà invece un anno ricco di trasformazioni che, sempre in modo silenzioso, graduale, globale ci porteranno e ci faranno trovare da qualche altra parte, senza che quasi ce ne siamo accorti. Se vogliamo far parte e contribuire a queste trasformazioni è inutile che cerchiamo di riconfigurare le situzioni e che facciamo piani con uno scopo e degli obiettivi. Meglio far maturare le situazioni incontrate e nelle quali ci si trova. ognuno individualmente e personalmente, coinvolti.


" Un contadino, che vuole che il suo grano cresca, tira i germogli; la sera quando i suoi figli accorrono a vedere il risultato, è tutto secco. Mirando direttamente al risultato, ha forzato l'effetto e ha prodotto immancabilmente un contro-effetto "

Con questo approccio si interviene a trasformare in modo silenzioso queste situazioni in modo tale che esse si inclinino progressivamente in senso favorevole. Serve far volgere/emergere il potenziale di ogni situazione. La crescita non può venire da Monti e dal suo governo e neppure dalla nostra intenzionalità soggettiva. La crescita è nelle situazioni e per farla emergere bisogna solo fare quello che ogni contadino sa, non tirare una pianta per farla sembrare più alta ma continuare, giorno dopo giorno, a zappare, sarchiare, vangare intorno al germoglio.


Favorire la crescita significa favorire la trasformazione silenziosa di cui tutti abbiamo bisogno.


E questo è l'augurio migliore che ai suoi lettori può fare SoloTablet!



Dal mio ultimo viaggio in Bhutan!

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